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Dybbuk Box "Presunto senza prove oggetto Maledetto"

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view post Posted on 5/7/2020, 19:38     +1   -1
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Guardiano del male

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In realtà non esistono prove certe che quest`oggetto sia reale, una sola testimonianza non lo rende vero e di prove certe non ne esistono.

L’oggetto reso famoso dal film “The Possession” è un’oggetto realmente esistente o, quantomeno, fortemente ispirato all’armadietto dei vini appartenuto ad Havela un’anziana donna di origini ebraiche che l’avrebbe acquistata in Spagna.

Havela, una giovane ragazza ebrea, riesce a sfuggire alle persecuzioni Naziste e si rifugia in Spagna. Qui trova e acquista un’armadietto per vini. Molti anni dopo la donna si trasferisce in America e porta con se l’oggetto. Una volta collocato l’armadietto nella nuova casa Havela da ordini molto precisi ai suoi familiari: nessuno avrebbe dovuto toccare l’oggetto, ne aprirlo e alla sua morte l’oggetto sarebbe dovuto essere sepolto con lei.

Raggiunta l’età di 103 anni Havela muore, ma ai suoi familiari non è permesso seppellire l’armadietto con lei. La famiglia della donna decide allora di vendere l’oggetto su Ebay.

Kevin Mannis, proprietario di una piccola azienda di restauro mobili, acquista l’oggetto. Kevin contatta la famiglia di Havela, che gli racconta la storia della scatola. Kevin capisce il valore sentimentale che lega quell’armadietto agli ex proprietari, ma il secco no dei parenti di Havela lo fa desistere dal restituire l’oggetto. Così decide di restaurarlo e di donarlo a sua madre per il suo compleanno.

E qui iniziano i problemi.

Il primo evento strano accade nel magazzino dell’azienda di Kevin. Dopo che la Dybbuk box fu collocata al suo interno tutte le lampadine saltarono emettendo un forte boato. L’evento non venne preso seriamente, dato che nessuno si fece male ed il danno fu minimo.

Comunque, fatti veramente gravi accaddero dopo l’apertura dell’armadietto.

L’intera famiglia di Kevin iniziò a soffrire di incubi e strane malattie. Una tremenda sfortuna cominciò, gradualmente, ad abbattersi sulla famiglia, tra cui l’ictus della madre di Kevin avvenuto dopo aver ricevuto in regalo la scatola. La donna non era più in grado di parlare e poteva solo comunicare indicando delle lettere con gli occhi. A Kevin rimasero per sempre impresse le parole che sua madre compose con gli occhi nel suo letto d’ospedale: “ODIO REGALO”.

Kevin tentò allora di liberarsi della scatola, con scarsi risultati. Così decise di rivenderla a sua volta su Ebay passandola, dopo averlo debitamente informato sulla sua storia, a Iosif Neitzke.

Ma cosa conteneva quell’armadietto dei vini?

Ecco l’elenco degli oggetti che furono ritrovati al suo interno:

Due penny risalenti al 1920 circa;
Una ciocca di capelli biondi legati con uno spago;
Una coppa d’oro;
Una ciocca di capelli marroni legati ad una tavoletta nera;
Una statuetta intagliata con incisa la parola shalom;
Un bocciolo essiccato di rosa;
Un candeliere con la parte inferiore a forma di tentacoli di polpo.
Sul retro dell’armadietto vi sarebbero incise delle parole in ebraico di cui non si conosce il significato.

Quale significato hanno questi oggetti? Qual’è il loro legame con i Dybbuk della tradizione ebraica?

In casi come questi è sempre difficile capire dove finisce la realtà e inizia l’incredibile.


Fonte

Edited by Falupbis - 7/7/2020, 08:18
 
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