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Questi microtubuli rossi potrebbero essere la prova della più antica forma di vita sulla Terra

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view post Posted on 16/9/2020, 23:24     +1   -1
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Guardiano del male

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These tubes from hydrothermal vent deposits may represent the oldest microfossils and evidence for life on Earth. (This image is magnified 200 times.) Courtesy of Matthew Dodd




Nell’agosto del 2016, un team di ricercatori annunciò di avere scoperto fossili di batteri, chiamati stromatoliti, risalenti a 3,7 miliardi di anni fa.
Allora, i fossili rappresentavano la più antica prova conosciuta di microbi esistenti sul pianeta, spingendo gli scienziati a dichiarare che la scoperta aveva “implicazioni importantissime” per la storia della vita sulla Terra.
Ma ora un gruppo internazionale di scienziati potrebbe averli battuti, di almeno 300 milioni di anni, e forse anche di mezzo miliardo.

All’interno di alcune delle rocce più vecchie della Terra, i ricercatori hanno scoperto minuscoli tubicini dovuti a microbi che vivono nelle profondità marine.
“Queste rocce hanno un’età minima di 3,77 miliardi di anni, ma secondo alcuni scienziati potrebbero arrivare ai 4,28 miliardi di anni“, ha dichiarato in una videointervista Dominic Papineau, geologo dello University College London (UCL). Ha anche aggiunto che potrebbe significare “che sarebbero esistiti poche centinaia di milioni di anni dopo la formazione del pianeta Terra“.

Papineau ha condotto uno studio sugli antichi fossili ricchi di ferro insieme a Matthew Dodd, ricercatore in geologia allo UCL. Le loro scoperte sono state pubblicate il 1° marzo dalla rivista Nature.
Non è chiaro al 100% se gli esemplari appena scoperti siano la prova di una vita molto primitiva sulla Terra, dal momento che questo genere di rocce antiche hanno subito anni di pressioni geologiche e hanno caratteristiche che sembrano di derivazione biologica.
“Solo perché assomigliano a qualcosa, non significa che lo siano”, Kurt Konhauser, geomicrobiologo della University of Alberta non coinvolto nella ricerca, ha dichiarato a Tia Ghose di LiveScience.com.
Ma se le strutture fossero state invece formate da batteri primitivi, rappresenterebbero la prova più antica di vita (nuove analisi chimiche e ulteriori campioni sosterranno l’argomento).
Inoltre, Papineau ha detto che i fossili potrebbero indicarci cosa cercare sugli altri pianeti del sistema solare quando cerchiamo prove di vita aliena.


I “calderoni della vita” in fondo agli oceani

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Un camino idrotermale. OAR/National Undersea Research Program (NURP); NOAA




I fossili in questione provengono da una regione costiera canadese del Quebec, chiamata Nuvvuagittuq Supracrustal Belt.
Nel corso della spedizione, Papineau ha contribuito a scoprire un ammasso di rocce ossidate molto antiche dette diaspri, o ftaniti ematitiche (l’ematite è un minerale che contiene ferro).
Sapeva che rocce simili possono derivare da strutture che si sviluppano sui fondali marini, dette camini idrotermali, che espellono ferro, silice e altri minerali e che oggi rappresentano l’habitat caldo e la fonte di nutrimento per forme di vita microbiche e animali dei gelidi fondali oceanici.
“Quando ho visto queste strutture sul campo, ho pensato, ‘Devo prenderne dei campioni'” ha detto Papineau.
Il team, composto da molti altri ricercatori provenienti da Australia, Giappone, Norvegia, Canada, USA, ha staccato un pezzo di roccia.
Una volta in laboratorio, questo è stato diviso in piccole fette, che sono state pulite ed esaminate al microscopio.


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Un campione delle rocce racoclte sul fondo dell’oceano, che contengono fossili di microtubili e filamenti forse di origine batterica. Courtesy of Dominic Papineau




Le immagini hanno mostrato ammassi di microtubuli o filamenti che assomigliano a quelli delle strutture formate dai microbi delle profondità marine dei nostri giorni.
“Siamo riusciti a identificare i microfossili, come i più vecchi microfossili conosciuti sulla Terra” a detto Dodd in una videointervista. “Il diametro dei microfossili corrisponde alla metà della larghezza di un capello umano”.


Una nuova guida nella ricerca della vita aliena

Lo studio, esposto con molta cautela, non afferma che i microtubuli siano stati prodotti da batteri.
Piuttosto, dice che “la migliore spiegazione” per questi oggetti è che siano come microbi di camini idrotermali che potrebbero essere “le più antiche forme di vita riconosciute sulla Terra”.
Ulteriori analisi hanno anche mostrato che i tubicini contengono carbonio e altri minerali in concentrazioni simili a quelle dei depositi lasciati da organismi viventi.
Le conseguenze della scoperta potrebbero estendersi ben oltre i limiti terrestri.


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ESO/M. Kornmesser




“Se il nostro nuovo modello è corretto […] allora potremmo cercare questi oggetti sulle antiche superfici di altri pianeti, come la superficie di Marte“, ha detto Papineau.
La missione del rover Mars 2000 della NASA, il cui lancio è previsto per l’estate del 2020, prevede uno strumento per scavare, un microscopio estremamente potente e l’attrezzatura per eseguire analisi chimiche.
Se il robot delle dimensioni di una macchina non riuscisse a scoprire tracce di vita antica sul pianeta rosso — non può pulire i campioni allo stesso modo di come fanno i ricercatori — è possibile che ciò succeda a una futura missione che porterà i campioni di Mars 2020 sulla Terra.


La posta in gioco è alta.

“Sappiamo che la vita è riuscita ad attecchire e iniziare sulla Terra in una fase molto precoce dell’evoluzione terrestre”, ha detto Dodd. “Se la vita è nata così rapidamente sulla Terra, allora potremmo immaginare che si tratti di un processo semplice che potrebbe essersi avviato anche su altri pianeti. Oppure la Terra rappresenta davvero un caso speciale?”.


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