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Martí Enriqueta

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view post Posted on 17/4/2022, 20:12     +1   +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Enriqueta Martí Ripollés (1868 – 1913), è stata una serial killer spagnola rapitrice e prosseneta di bambini.

Indagini sostennero che Enriqueta non fosse un'assassina di bambini, ma una disturbata mentale a cui si poteva con certezza imputare soltanto il rapimento di una giovane.

Enriqueta Martí, nata in un quartiere popolare di Barcellona, era figlia di un alcolizzato e di una donna delle pulizie.

La povertà della famiglia ben presto segnò la sorte della fanciulla, che, dopo aver lavorato come domestica e nutrice, a 16 anni si avvia ad esercitare la prostituzione nel quartiere del porto di Santa Madrona.

A vent'anni conosce e sposa Juan Pujalò, un pittore di nature morte che rimangono spesso invendute o acquistate per somme modeste.

Enriqueta cerca allora di sfuggire alla miseria ricorrendo al precedente mestiere, che non fu apprezzato dal marito il quale, dopo dieci anni di convivenza, la lasciò.

Il 10 febbraio 1912, in un attimo di distrazione della madre, scomparve una bambina di 5 anni: Teresita Guitart Congost.

La sparizione si aggiunse a quelle di altri bambini non più ritrovati avvenute negli ultimi tempi a Barcellona, dove l'opinione pubblica spagnola insorse accusando d'ignavia le istituzioni.

Il 17 febbraio dello stesso anno, una donna, Claudia Elías, vide una bambina sconosciuta che occhieggiava da una finestra di una casa situata di fronte alla sua al 29 di Calle Poniente.

Elías pensò che si trattasse della bimba scomparsa e comunicò i suoi sospetti al marito, che informò la polizia sulla strana donna che abitava in quella casa con una bambina mai vista prima nel quartiere.

La donna è Enriqueta Martí, che, negli ultimi tempi, all'attività di prostituta aveva aggiunto quella di fattucchiera che fabbricava e vendeva con profitto pozioni miracolose in grado di guarire ogni male.

Enriqueta era conosciuta dalla polizia come facoltosa possidente di vari immobili e venne quindi mandato per una perquisizione l'agente Ribot con due poliziotti.

Gli agenti trovarono nella casa due bambine e, alla domanda chi fossero, Enriqueta mentì, affermando che una era sua figlia Angelita e l'altra, con la testa rasata, era una bambina da lei trovata abbandonata per strada, alla quale aveva dato rifugio.

Interrogata dagli agenti, la bambina disse che in quella casa le avevano detto di chiamarsi Felicidad; in realtà il vero nome era Teresita, la bimba scomparsa, che venne restituita alla famiglia.

Dai successivi interrogatori e perquisizioni della casa di Enriqueta, emerse alla fine tutta la verità. Le due bambine raccontarono che assieme a loro c'era anche un bambino, Pepito, che era stato rinchiuso in una stanza dove era stato loro proibito di entrare.

Le due bambine, approfittando dell'assenza della donna, erano invece andate a trovare il loro compagno in castigo, ma nella stanza vuota c'era solo tanto sangue ed un odore nauseabondo.

Quando Enriqueta tornò, si era accorta che le due bambine le avevano disobbedito e, per impaurirle, quella sera le aveva costrette a mangiare un brodo dove galleggiavano due piccoli piedi lessi.

Quando la polizia compì ulteriori sopralluoghi nella casa di Calle de Ponente, trovò una quantità di prove che confermarono il terribile racconto delle bambine: "ossa di bambini e ciocche di capelli meticolosamente conservati, contenitori colmi di sangue coagulato e di grasso".

Erano questi gli ingredienti con i quali Enriqueta confezionava le pozioni che vende a facoltosi clienti i cui nomi, annotati diligentemente dalla donna in un registro, portarono alla scoperta di personaggi influenti, che compravano le pozioni ed anche le prestazioni sessuali fornite dai bambini.

Del resto, Enriqueta era stata già precedentemente denunciata per sfruttamento della prostituzione minorile, ma nessuna indagine fu avviata poiché era rimasto coinvolto nel caso un importante personaggio pubblico.

Enriqueta venne processata e condannata a morte, ma, prima che la condanna venisse eseguita, venne trovata morta nella sua cella, uccisa da un'altra carcerata.
 
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