Non ci sono foto
Valentina Bilien, infermiera nella “casa dei bambini” a Velpke, è stata una dei tanti medici professionisti tedeschi processati dopo WWW II per crimini contro l'umanità.
ESTRATTO dagli atti del processo del 1946
Gli imputati, Heinrich Gerike, Georg Hessling, Werner Noth, Hermann Muller, Gustav Claus, il dottor Richard Demmerich, Fritz Flint e Frau Valentina Bilien, furono accusati di aver commesso un crimine di guerra" in quanto a Velpke, in Germania, tra i mesi di maggio e il dicembre 1944, in violazione delle leggi e degli usi della guerra, furono coinvolti nell'uccisione per negligenza intenzionale di un certo numero di bambini, cittadini polacchi".
Valentina Bilien era una cittadina tedesca, un tempo sposata con un russo e formalmente insegnante in Russia.
Nel 1944 fu nominata matrona in una casa per bambini di nuova costituzione a Velpke, un villaggio vicino a Helmstedt, in Germania.
Non aveva alcuna esperienza precedente nella gestione di una clinica per bambini. Aiutati da quattro ragazze polacche e russe, la salute dei bambini presto peggiorò al punto che nel giro di pochi mesi più di ottanta bambini morirono per grave negligenza.
I bambini erano stati allontanati con la forza dalle madri polacche (che lavoravano nelle fattorie come schiavi), all'età di quattro mesi.
In un tribunale militare britannico, tenutosi a Brunswick nel marzo/aprile 1946, Frau Valentina Bilien fu dichiarata colpevole di un crimine di guerra e condannata a 15 anni di reclusione.