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Scoperta una fossa comune con i resti di 450 "vampiri" in Polonia

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view post Posted on 20/8/2023, 19:12     +1   -1
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Guardiano del male

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Durante i lavori di costruzione di una strada nella località polacca di Luzino alcuni operai si sono imbattuti in una fossa comune in cui erano stati deposti i corpi di 450 persone vissute nel XIX secolo, che dopo la sepoltura erano state sottoposte a dei riti per evitare che si trasformassero in vampiri


Alla fine del XIX secolo lo scrittore irlandese Bram Stoker compose un romanzo dell'orrore basandosi sulle leggende, soprattutto centroeuropee, che parlavano di vampiri e di non-morti, leggende che avevano ispirato altri autori, come il medico e compagno di viaggio di lord Byron, John Polidori.


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Resti dei 450 scheletri che mostrano di essere stati sottoposti a riti "antivampirici"
Foto: Maciej Stromski




Indagando su questo tipo di storie, Stoker venne a sapere dell'esistenza di un principe rumeno di nome Vlad Draculea, noto anche come Vlad l'Impalatore. Il principe valacco era vissuto nel XV secolo e, tra le altre cose, era diventato famoso per il suo smisurato gusto per il sangue e per l'estrema crudeltà verso i nemici.

In effetti le storie di vampiri hanno permeato per secoli l'immaginario collettivo, valicando le frontiere. E così oggi, soprattutto in Europa centrale, vengono alla luce sepolture singolari, che gli esperti hanno collegato alla paura del popolo per i vampiri e all'intenzione di evitare che questi tornassero dal mondo dei morti.


Rituali "antivampirici"
In tale contesto, la città polacca di Luzino è stata negli ultimi giorni teatro di un ritrovamento di questo tipo. Un gruppo di operai edili si è imbattuto in una fossa comune che conteneva i resti ossei di 450 persone. La scoperta non avrebbe nulla di straordinario se non fosse per il fatto che i corpi presentavano segni molto evidenti di essere stati sottoposti a vari tipi di rituali "magici" per eliminarne il "vampirismo" che si temeva potesse averli contagiati.


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Uno degli scheletri decapitati trovati nella fossa comune a Luzino
Foto:Maciej Stromski




I cadaveri erano stati decapitati e le loro teste collocate in mezzo alle gambe, un rituale che secondo gli europei del XIX secolo poteva rovesciare la terribile maledizione. «Conosciamo esempi di credenze secondo cui i morti tornerebbero dalla tomba, un fenomeno che poteva essere impedito solo con la decapitazione» ha dichiarato Maciej Stromski, l'archeologo responsabile dello scavo. Bisognava anche mettergli una moneta in bocca per evitare che l'anima fuggisse e per permetterle di pagarsi il viaggio nell'aldilà. Una di queste monete risale al 1846.

Molti dei cadaveri erano stati decapitati e le loro teste collocate in mezzo alle gambe

Stromski ha confermato anche la presenza di una donna decapitata sul cui petto è stato collocato il cranio di un bambino. L'archeologo ha poi spiegato che in circa il trenta per cento dei casi erano stati disposti dei mattoni vicino a teste, braccia e piedi: il tutto, presumibilmente, come parte di un tortuoso rituale ancora da comprendere, relazionato con il vampirismo.

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I non morti
Ma che cosa spinse queste persone del XIX secolo a pensare che i defunti potessero trasformarsi in vampiri? Secondo Stromski, «all'epoca si riteneva che se un membro della famiglia del defunto moriva poco dopo il funerale, lui o lei avrebbe potuto trasformarsi in un vampiro. Perciò dopo la sepoltura il corpo veniva riesumato e gli si tagliava la testa, che gli veniva poi posta tra i piedi»


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Gli scheletri ritrovati avevano la testa mozzata e posta tra le gambe per evitare che il defunto tornasse dai morti
Foto: Maciej Stromski




Questa scoperta non è il primo ritrovamento di tombe di "vampiri " avvenuto in Polonia. Nel settembre 2022 nel villaggio di Pien è stato scoperto il corpo di una "vampira", inchiodato al suolo con una falce intorno al collo e con un lucchetto chiuso sulla punta del piede sinistro «per evitare che tornasse dal mondo dei morti», come afferma Stromski.
Secondo i ricercatori, questi rituali "magici" per proteggersi dai non morti risalgono in tutta Europa all'XI secolo, un'epoca in cui era assai diffuso il timore che i defunti, trasformatisi in vampiri, uscissero dalle tombe per attaccare i vivi. Questa preoccupazione, che al giorno d'oggi appare insensata, portò all'elaborazione di una serie di riti per eradicare il "vampirismo": anche per questo non stupisce trovare varie sepolture di questo tipo nella regione.

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