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Casa Borley

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view post Posted on 28/4/2009, 02:01     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Negli Anni '30 una lunga serie di fenomeni poltergeist in una casa inglese fu oggetto di studi approfonditi: cosa causava le manifestazioni paranormali che terrorizzarono tre famiglie?

Harry Price (1881-1948) nei paesi anglosassoni è considerato un vero mito: un esploratore dell'occulto, un indagatore dell'incubo, un cacciatore di fantasmi come solo in Gran Bretagna ce ne possono essere. Sebbene oggi molti studiosi ne critichino duramente la figura e le esperienze per la loro metodologia poco ortodossa, per gli appassionati di mistero in generale e di fantasmi in particolare Price resta il prototipo del ricercatore del paranormale che utilizza le apparecchiature tecnologiche per registrare e fotografare gli abitatori delle dimensioni invisibili.

In effetti, non è che di risultati in questo mezzo secolo che ci separa da Price se ne siano raggiunti molti. Il sospetto di frodi e falsificazioni è alto per l'opera dello studioso inglese che si muoveva tra Spiritismo e Magia e soltanto con l'avvento di fotocamere sensibili come le attuali è stato possibile fotografare oggetti invisibili e curiosi come gli Orbs e i Rods, senza però riuscire a chiarirne la natura. Eppure Price mantiene ancora oggi, a dispetto degli accaniti detrattori, il fascino dell'uomo ottocentesco abituato a usare la logica più che la certezza scientifica.

Un uomo appunto d'altri tempi, più vicino all'intuito e all'istinto di Sherlock Holmes che alla fredda razionalità di un medico legale o della polizia scientifica. E malgrado tutto, il caso più clamoroso affrontato da Price, quello che coinvolgeva Borley Rectory, la "casa più infestata d'Inghilterra", rimane una pietra miliare nella storia dell'occultismo.

Siamo a Borley, nell'Essex, cento km a nord-est di Londra. La storia inizia nel 1863, quando il locale reverendo Henry Dawson Bull decise di costruire per sé e la moglie una canonica di trentacinque stanze sui resti di un precedente maniero appartenuto a un altro pastore, in un'area abbandonata non distante dalla chiesa. Il terreno aveva ospitato una casa di stile georgiano che però, a detta degli abitanti del posto, era divenuta cadente in poco tempo.

Il reverendo Bull, da buon cristiano, non credeva al soprannaturale e decise di fare le cose in grande: uno splendido edificio in mattori rossi avrebbe fatto da cornice alla sua famiglia, che alla fine avrebbe contato la nascita di ben 14 figli. E non importava che a partire dal 1885 strane apparizioni iniziarono a infestare i dintorni della casa. I figli di Bull videro il fantasma nitido di una suora camminare sulla strada dinanzi all'abitazione, così come l'apparizione di una carrozza cigolante di origine sconosciuta rischiarava le notti invernali, piene di nebbia e di brina.

Nel 1892 il reverendo Bull morì e la casa fu occupata dal figlio di questi, Harry. I colpi sui muri, gli scricchiolii e i sussurri incomprensibili divennero compagni abituali della famiglia Bull, fino a che anche Harry Bull non morì. Eravamo nel 1928 e fu nominato reverendo di Borley Eric Guy Smith: il 2 ottobre si trasferì nella canonica il giovane pastore e il giorno dopo, facendo le pulizie, la moglie di Smith trovò un pacchetto di carta imbrunita dal tempo che custodiva all'interno un cranio femminile.

L'evento acuì i fenomeni paranormali, degni di un film horror: da quel giorno i coniugi Smith videro l'impossibile, dai vetri delle finestre che si frantumavano per poi ritornare intatte all'apporto di oggetti vari, mattoni, pietre, utensili. Si udirono campane a morto al centro della casa e il rumore di passi pesantissimi, che lasciavano poi il posto a impronte gigantesche…

Un giorno la saponetta del bagno schizzò a così grande velocità da ammaccare un vaso di metallo… Poi la signora Smith vide chiaramente la ben nota carrozza fantasma e ne fu impressionata a tal punto che il reverendo Smith disse basta. Usando un buon senso di tipo moderno, lasciò perdere (a differenza del successore) i metodi religiosi per informare un quotidiano, il Daily Mail di Londra, per chiedere se intendessero investigare sugli strani fenomeni che gli capitavano in casa. Il destino di mise lo zampino, perché il caso volle che a collaborare in quei giorni con il Daily Mail ci fosse il più preparato "Ghost Hunter" d'Inghilterra: Harry Price. Lo scopo di Smith era quello di avviare un'indagine scientifica e allo scopo chiese l'aiuto della Society of Psychical Research che però snobbò il caso.

Sebbene il Mail uscisse con un ampio articolo già pochi giorni dopo la segnalazione, presto i danni alla casa furono tanti e tali che i coniugi Smith furono costretti ad abbandonare Borley Rectory, lasciando la città senza parroco. Non fu facile trovare il sostituto, anche per via della nomea di casa infestata che si era fatta la canonica. Alla fine gli abitanti del paese trovarono in un cugino dei figli del reverendo Bull il nuovo inquilino della casa maledetta: il 51enne Lionel Foyster e sua moglie, la bellissima (e trent'anni più giovane) Marianne.

Mai scelta fu più peggiore! E' stato calcolato in base a stime scientifiche che oltre duemila incidenti paranormali hanno coinvolto la coppia, in un campionario della fenomenologia poltergeist da far invidia a un dizionario di occultismo… Come la moglie di Smith vedeva esseri strani, allo stesso modo Marianne Foyster vide figure umanoidi impossibili. Le campane a morto che ancora rintoccavano al centro della casa; pietre, mattoni, bottiglie che volavano come fossero in assenza di gravità; graffiti sulle pareti con messaggi inquietanti; due volte Marianne fu colpita da oggetti "apportati", un martello e un coltello, che la ferirono anche se non seriamente.

Una volta la donna fu scaraventata fuori dal suo letto e quasi soffocata dal materasso che le premeva contro… Quando la coppia, forse per portare serenità nella casa, decise di adottare una bambina, Adelaide, le entità sconosciute rivolsero le loro attenzioni alla piccola. Nonostante il costante interessamento di un ricercatore come Price che scrupolosamente annotava tutto quanto avveniva, il reverendo Foyster decise di intentare l'esorcismo per liberare la casa dai demoni… Due volte Foyster cercò di scacciare il Maligno, ma evidentemente costui non c'entrava in quel caso: la prima volta fu colpito violentemente alla spalla da una pietra grande come un pugno, la seconda la casa iniziò a trasudare sangue dai muri! Marianne in cucina fu due volte toccata sulla spalla da un'entità scura e tangibile che voleva comunicare, mentre le immagini di esseri "impossibili", come quella di un uomo senza testa e di una specie di cane coperto di peli neri, dagli occhi fiammeggianti e dal fetore insopportabile continuavano a tormentare Adelaide. Lo stesso Price rischiò la vita nel Rectory quando una figura lo afferrò per la gola e, fingendo di soffocarlo, stava per farlo cadere da una finestra…

La misura era colma, i Foyster abbandonarono la casa che fu presa in affitto per un anno dallo stesso Price. Allo scopo di analizzarla, Price organizzò un gruppo di studio formato da volontari addestrati all'uso di macchine fotografiche, cineprese e registratori a disco per catturare ogni indizio… Reclutati con un'inserzione sul giornale "The Times", furono 48 i ricercatori non professionisti che passarono a turno le loro notti a Borley Rectory…

Tutti affermarono come quell'esperienza fosse terrificante. Nel 1938 Price decise di sottoporre il caso a una famosa medium londinese, Helen Glanville, che durante una seduta spiritica ricostruì la vicenda attraverso l'aiuto di due spiriti. Con l'aiuto di una tavola Ouija, la Glanville riuscì a farsi narrare la vicenda di Marrie Lairre, una suora francese cattolica innamorata del conte Waldengrave, signore di Borley. Il loro amore finì male e la donna fu murata viva nelle celle del convento…

La sua anima in pena vagava ancora, dopo quattrocento anni. La vicenda si era svolta nel '600 e ad essa erano legati gli apporti e le materializzazioni. Inoltre, Price fu informato dalla Glanville che un altro spirito, autonominatosi "Sunnex Amures", le confermava la storia e le aveva preannunciato che entro breve Borley Rectory sarebbe stato distrutto da un incendio. Questo accadde nel 1939, per un fatto fortuito: nei resti della canonica gravemente danneggiata, Price effettuò degli scavi che portarono alla scoperta di una mandibola e dell'osso parietale di una donna. Nonostante l'inchiesta giudiziale sul rogo fatta aprire dalla compagnia assicurativa, non furono trovate tracce di frode e l'edificio fu completamente demolito nel 1944.

La storia di Borley Recory non finisce qui di certo. La summenzionata Society for Psychical Research effettuò, pochi anni dopo la morte di Price, un'approfondita analisi sul caso e attribuendo il tutto ad un'invenzione clamorosa del Ghost Hunter. In pratica l'intera faccenda sarebbe stata una colossale montatura atta a rendere famoso lo stesso Price a spese degli sfortunati inquilini. Tutti gli elementi soprannaturali non erano tali ma spiegabili con la presenza di ratti, rane e anche all'architettura dell'edificio che forniva una particolare acustica. Le visioni di mostri e spettri erano dovute in sostanza ad allucinazioni e suggestioni, mentre le presenze oscure erano in realtà i vari amanti della signora Foyster… Insomma non siamo distanti dalle posizioni infamanti e scettiche tout-court tipiche di organizzazioni nostrane, come il Cicap. Ma era davvero così? Price aveva inventato tutta la faccenda?

Successivamente, altre indagini giunsero a risultati opposti. Nel 1973 due autori, Peter Underwood e Paul Tabori analizzarono nel loro libro "I fantasmi di Borley" tutta la vicenda e scagionarono Harry Price dalle infamanti accuse. Il ricercatore dell'occulto non avrebbe tratto alcun guadagno dalla vicenda, che anzi gli diede parecchie spese impreviste. Altre indagini assai più recenti sono quelle effettuate nel 1992 da Robert Wood nel suo "La vedova di Borley" e nel 1996 da Ivan Banks con il libro "L'enigma di Borley Rectory".

Certo oggi la vicenda ci appare assai chiara, anche se la spiegazione definitiva è ovviamente assente. Secondo le teorie più accreditate e accettate anche dal mondo spiritista, la faccenda del convento e della suora francese murata viva dovrebbe essere una fandonia, forse una diceria inventata dai figli del reverendo Bull che vivevano in un periodo ancora pregno di Romanticismo. Secondo Wood la chiave di volta dei fenomeni era la figura femminile di riferimento.

Ai tempi dei Bull, erano di certo le figlie adolescenti in fase prebuberale a innescare i fenomeni poltergeist che, come è noto, secondo i parapsicologi attuali sono frutto dell'energia di persone vive in età particolari, come appunto l'adolescenza. Nel caso dei coniugi Smith, fu la moglie con il ritrovamente del teschio che avrebbe sviluppato un'emozione tanto intensa da energizzare le forze sovrannaturali presenti da tempo il loco.

Con l'arrivo di Marianne Foyster la situazione psichica peggiorò ulteriormente. Già, ma da dove proverebbero queste energie sovrannaturali? Ivan Banks ci dà la risposta: secondo gli annali di Borley, la canonica era stata edificata sui resti di un cimitero seicentesco, occupato in gran parte dai morti della peste del 1630 (quella del Manzoni citata nei Promessi Sposi, che evidentemente aveva colpito anche il resto d'Europa). Come ci hanno insegnato i film dell'orrore, mai costruire una casa su un cimitero! A nostro avviso la realtà è che come è probabile i morti (spiriti, spettri, fantasmi) non sono in grado di interagire autonomamente con questa dimensione.

Colpi, apporti, letti che si spostano, finestre che si rompono: sono tutte manifestazioni intriganti ma che in realtà esistono perché siamo noi vivi a percepirle come tali. Il che significa che, di per sé, il sasso che colpisce alla testa il testimone oculare non esiste: esiste nel momento stesso in cui lo si percepisce. Harry Price fu quasi strangolato da questo assassino invisibile che volle trascinarlo verso il vuoto. Si salvò per miracolo e sebbene mostrasse sulla pelle del collo i segni evidentissimi delle dita che lo volevano strozzare, era ovvio che non esisteva alcuna persona che aveva cercato di ucciderlo. Era stata la sua convinzione di essere strangolato da un fantasma a portarlo a sviluppare le ecchimosi; e la sua stessa paura della morte lo stava portando verso una finestra aperta e il baratro.

Fu solo la sua convinzione di trovarsi di fronte a un fatto "impossibile" a salvarlo… Se il reverendo Foyster avesse ritenuto impossibile che una pietra si materializzasse davanti a lui e lo colpisse alla spalla, sicuramente questa non lo avrebbe ferito. Quello che noi di Sator ws riteniamo imparare da questa vicenda è che sì, i fenomeni paranormali possono esistere e si possono verificare situazioni anche di pericolo, durante i cosiddetti poltergeist.

Ma siamo noi a consentirlo, siamo noi (con le nostre ansie, le fobie, le frustrazioni) a dare il passaporto mentale allo sviluppo di queste manifestazioni impossibili. E se consideriamo vera la vicenda di Borley Rectory e non una truffa, se prendiamo per buone le registrazioni di Harry Price e non una sua mistificazione, allora possiamo trarne un insegnamento per la vita e riusciremo, se vorremo, a scorgere un frammento di Verità.

Edited by demon quaid - 3/5/2016, 15:37
 
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