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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 15/6/2010, 13:17 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Afidante

Nella mitologia greca Afidante era, secondo il racconto di Omero, il padre di Eperito .

Al ritorno nella sua patria, l’isola di Itaca, dopo la guerra di Troia, Odisseo, o Ulisse, avendo paura dei Proci, che avevano occupato la sua reggia, finse di chiamarsi Eperito. Quando incontrò suo padre Laerte, continuando la sua messinscena, disse di essere il figlio di Afidante, re di Alibante.

Afidante era in realtà il padre di Aleo e da lui discendevano Auge e Licurgo.

Afidno

Nella mitologia greca Afidno era uno degli amici più fidati di Teseo.

Dopo il rapimento di Elena ad opera del gruppo di Teseo, questi la vinse ad un gioco di fortuna, e per evitare di far infuriare i Dioscuri, che di lei erano i fratelli, cercò di nasconderla ad occhi indiscreti. Usò per questo il suo amico Afidno, che doveva custodirla con la massima cura portandola nel villaggio di Afidna.

In seguito i Dioscuri riuscirono a conquistare Afidna, diventando cittadini onorari, e Afidno divenne loro padre adottivo.

Afrodite

dea greca dell'amore, della bellezza, della fertilità, cui corrisponde la Venere romana. Il significato del nome è molto incerto. I Greci, come Esiodo, lo derivano da Afros, la schiuma, dalla quale nacque, emergendo dalla schiuma del mare, fecondato dai genitali di Urano presso Citera o presso Cipro e portata a terra nell'una o nell'altra isola sopra una conchiglia. Quando Afrodite raggiunse la riva, fu accolta da Eros (Cupido) e forse da altre divinità, mentre al suo passaggio dal suolo sbocciavano fiori. La dea era chiamata Anadyomene ("colei che esce dal mare") e Cypris ("la cipriota").
Afrodite era moglie di Efesto, ma non gli era fedele. Omero racconta che Elio (il sole) avrebbe informato Efesto dell'adulterio di sua moglie con Ares; Efesto colse i due, nudi, nel suo letto nuziale e li imprigionò finché Poseidone non propose una riconciliazione, Dagli amori di Ares e Afrodite nacquero Deimo e Fobo (il terrore e la paura) e Armonia, che a Tebe sposò Cadmo; anche Eros sarebbe loro figlio; ma, secondo altri, Eros apparve sulla terra ancor prima della nascita dei grandi dell'Olimpo. Per punirla di aver schernito gli immortali, Zeus la fece innamorare di un mortale, Anchise. Afrodite ebbe numerose avventure con gli altri dei: dal suo amore con Dioniso nacque Priapo, la divinità fallica, e con Poseidone generò Erofilo. Respinse invece le proposte di Ermete, ma Zeus gli venne in aiuto mandando la sua aquila a rubare il sandalo di Afrodite e poi consegnandoglielo. Per riaverlo, la dea passò la notte con lui e dalla loro unione nacque Ermafrodito, creatura dal doppio sesso.
Afrodite aveva il potere di far innamorare tutti gli dei, o di suscitare in loro un'intensa passione, eccezion fatta per Atena, Artemide ed Estia. Quando Era volle sedurre Zeus per fargli dimenticare la guerra di Troia, indossò la cintura di Afrodite, che rendeva irresistibile chiunque la portasse.
Afrodite amò teneramente Adone a causa del quale litigò con Persefone. Quando Adone fu ucciso dal cinghiale, Afrodite fece nascere dal suo sangue gli anemoni rossi. Amò anche alcuni mortali, tra i quali Anchise, con cui generò Enea, e aiutò gli uomini a realizzare i loro amori. La leggenda più importante che la riguarda è quella del giudizio di Paride, che è all'origine della guerra di Troia. Durante le nozze di Teti e di Peleo, Eris (la Discordia) lanciò in mezzo agli invitati una mela d'oro, sulla quale era scritto: "Alla più bella".
Era, Atena e Afrodite rivendicarono tutte e tre questo titolo e allora Zeus incaricò Paride, il più bello tra gli umani, della decisione. Tutte e tre le dee cercarono di corrompere il giovale, che decise di attribuire la mela d'oro ad Afrodite che gli prometteva l'amore della più bella tra le donne.
Tra gli altri mortali ai quali Afrodite venne in aiuto, troviamo Milanione (o Ippomene) che voleva conquistare Atalanta; Giasone, che aveva bisogno dell'amore di Medea; Paride, che protesse non solo al momento del rapimento di Elena, ma anche negli anni successivi; inoltre fece innamorare Didone di suo figlio Enea. Viceversa puniva gli dei e i mortali che la offendevano o che si vantavano di esserle superiori: la madre di Mirra e le sue tre figlie; Glauco, che fu divorato vivo dalle sue giumente perché non voleva che facessero razza; Pasifae, la moglie di Minosse, re di Creta, che si innamorò d'un toro e diede alla luce il Minotauro; le donne di Lemno, che trascuravano il suo culto e che punì facendole sentire di un odore talmente disgustoso che furono abbandonate dai mariti. Le guarì da questa afflizione soltanto all'arrivo degli Argonauti e su preghiera di Efesto.
Fu inoltre particolarmente crudele verso il figlio di Teseo, Ippolito, che disprezzava la passione amorosa. Fece disperatamente innamorare di lui Fedra, la sua matrigna. Quando si vide respinta, Fedra raccontò allo sposo, Teseo, che il giovane aveva tentato di violentarla, quindi si impiccò. Teseo allora cacciò in esilio il figlio e lo maledisse e Ippolito morì poco dopo di morte violenta.
Afrodite si vendicò anche della musa Clio, che la scherniva per la sua passione per il mortale Adone, facendola a sua volta innamorare di un mortale, Piero. La musa Calliope, che fu giudice tra Persefone e Afrodite, nel corso della contesa a proposito di Adone, fu punita con la morte di suo figlio Orfeo.
Per castigare Eos ("l'aurora"), che aveva ceduto ad Ares, suo amante, la fece innamorare di due giovani mortali, Cefalo e Titone. Per vendicarsi di Elio, che aveva svelato a Efesto la sua avventura con Ares, Afrodite lo fece innamorare di Leucotea. Una volta però un mortale riuscì ad avere la meglio su di lei e Afrodite fu obbligata ad abbandonare il campo di battaglia di Troia, ferita da Diomede.


Agamede

Nella mitologia greca Agamede, fratello di Trofonio, era uno dei figli di Ergino.

Agamede e il fratello gemello erano due celebri architetti.

I gemelli avevano messo una soglia di pietra sopra le fondamenta poste dal dio Apollo per la costruzione del famoso tempio di Delfi.

L'oracolo disse ai due di vivere nel modo più allegro, abbandonandosi a qualunque piacere per sei giorni. Al settimo ciò che avevano desiderato con tutto il cuore sarebbe stato esaudito.

Giunto il settimo giorno, entrambi furono trovati privi di vita nei loro letti.

Da questo episodio nacque il detto: "Muor giovane colui che al cielo è caro".

Agamennone

Agamennone fu una delle figure più importanti della mitologia greca. Figlio del re Atreo di Micene e della regina Erope, era il fratello di Menelao e cugino di Egisto.

Secondo la tradizione più accettata, Agamennone era figlio di Atreo e di Erope e fratello maggiore di Menelao e Anassibia. Suo padre prese in moglie Erope dopo che la sua prima consorte, Cleola, era morta dando alla luce un figlio malaticcio, Plistene.

La guerra di Troia è stata raccontata all'interno dell'Iliade da Omero. Agamennone raccolse le forze greche per salpare verso Troia. Preparandosi a partire da Aulide, che era un porto della Beozia, l'esercito di Agamennone incorse nell'ira della dea Artemide. Ci sono diverse ragioni per quest'ira: nell'opera di Eschilo, Agamennone, Artemide è irata per i giovani uomini che perderanno la vita a Troia, mentre nell'Elettra di Sofocle, Agamennone ha ucciso un animale sacro ad Artemide, per vantarsi in seguito di essere pari alla dea nella caccia. Sfortune comprendenti la peste e la mancanza di vento impediscono all'esercito di salpare; alla fine, l'indovino Calcante annuncia che l'ira della dea può essere propiziata solo dal sacrificio di Ifigenia (figlia di Agamennone). Le drammatizzazioni classiche differiscono su quanto padre e figlia fossero disposti ad accettare questo destino, compresi trucchetti quali il sostenere che era promessa in sposa ad Achille, ma Agamennone alla fine sacrifica Ifigenia. La sua morte tranquillizzò Artemide e l'esercito greco partì per Troia. Diverse alternative al sacrificio umano sono state presentate nella mitologia greca. Altre fonti sostengono che Agamennone era pronto a uccidere la figlia, ma Artemide accettò un cervo al posto di Ifigenia, e la trasportò in fretta a Taurus in Crimea. Esiodo narra che divenne la dea Ecate.

Agamennone era il comandante in capo dei greci durante la guerra di Troia. L'Iliade racconta la storia della discussione tra Agamennone e Achille nell'ultimo anno di guerra. Agamennone prese ad Achille una schiava attraente e preda di guerra, Briseide. Achille, il più grande guerriero dell'epoca, si ritirò dalla battaglia per vendetta e quasi fece perdere la guerra alle armate greche.

Anche se non pari ad Achille in coraggio, Agamennone era un degno rappresentante di autorità reale. Come comandante in capo, egli convocò i principi al concilio e guidò l'esercito in battaglia. Scese in campo egli stesso e compì molte imprese eroiche, uccidendo Bienore ed Oileo (Iliade), Deicoonte, compagno di Enea, Iso (Iliade) e Antifo (due Priamidi), e poi Pisandro e Ippoloco (i due giovani figli del troiano Antimaco), Ifidamante e Coone (due figlioli di Antenore), Elato e Adrasto (Iliade). Prima di uccidere Coone, Agamennone venne ferito al braccio da costui, e fu dunque costretto a ritirarsi nella sua tenda. Il suo errore principale fu il suo arrogante sussiego. Un'opinione sovraesaltata della sua posizione lo portò ad insultare Criseide e Achille, portando così grande disastro sui greci.

Dopo la caduta di Troia, Cassandra, profetessa maledetta e figlia di Priamo, finì nel lotto di Agamennone durante la distribuzione dei premi di guerra.

Dopo un viaggio tempestoso, Agamennone e Cassandra sbarcarono in Argolide o vennero spinti fuori rotta e sbarcarono nella terra di Egisto. Egisto, che nel frattempo aveva sedotto Clitennestra, lo invita ad un banchetto durante il quale viene ucciso. Secondo il resoconto dato da Pindaro e dai tragici, Agamennone venne ucciso dalla moglie mentre era solo nel bagno, dopo che un telo o una rete vennero gettati su di lui per impedirne la resistenza. Clitennestra uccise anche Cassandra. La sua ira per il sacrificio di Ifigenia e la gelosia per Cassandra, si narra, furono i motivi del crimine. Egisto e Clitennestra quindi governarono il regno di Micene per un periodo, ma l'assassinio venne vendicato sette anni dopo dal figlio Oreste.

Aganippe

Nella mitologia greca, si trovano almeno due personaggi di nome Aganippe:

* la Naiade Aganippe, associata con l'omonima fonte situata in prossimità del monte Elicona, sacro alle Muse. L'origine della sorgente è attribuita ad un solco nella terra fatto dallo zoccolo di Pegaso. Si narra che tale fonte avesse il potere di mutare in poeti estrosi coloro i quali vi si fossero abbeverati. Le Muse erano chiamate anche Aganippidi, dal nome della fonte.
* Aganippe moglie di Acrisio e, secondo alcuni, madre di Danae. Il marito Acrisio, figlio di Abante e Aglaia, aveva un fratello gemello di nome Preto. Sebbene Acrisio desiderasse un erede maschio, con Aganippe ebbe soltanto una figlia, Danae. Questa Danae sarà sedotta prima dallo zio Preto, e poi dal sovrano dell'Olimpo Zeus.

Agano (mitologia)

Nella mitologia greca Agano era il nome di uno dei figli di Paride e di Elena

Elena, moglie di Menelao, fu rapita dal principe troiano Paride, del quale divenne compagna: dalla loro unione nacquero diversi figli, fra cui Agano.

Agapenore

Nella mitologia greca, Agapenore era uno dei re dell'Arcadia e figlio di Anceo.

Agapenore, figlio di Anceo il grande, era uno degli eroi che prese parte alla guerra di Troia, senza effettuare azioni di rilievo.

Una volta finita la guerra, al ritorno decise di stabilirsi nell'isola di Cipro, dove era naufragato. In seguito riuscì a fondare la città di Pafo, dove eresse un grande tempio ad Afrodite.

Quest'ultimo morì con i suoi fratelli Bugono, Ideo ed Elena (che portava lo stesso nome della madre) durante la guerra di Troia, per il crollo del tetto della casa dove dormivano.

Agastene

Nella mitologia greca Agastene fu lo sposo di Peloride .

Agastene, fiero eroe greco originario dell'Etolia, ebbe un figlio chiamato Polisseno, uno dei pretendenti alla mano della bella Elena. Quando la bella donna venne rapita dai troiani e si organizzò, dopo trattative andate in fumo, la guerra di Troia, molti accettarono di partire sia per scopi personali sia per scopi patriottici. Il figlio di Agastene partì alla volta di Troia con una flotta di 40 navi.

Agastrofo

Nella mitologia greca, Agastrofo era il nome di uno dei figli di Peone.

Durante la guerra di Troia, intercorsa fra l’intera Grecia e il regno di Troia, Agastrofo partecipò come guerriero aiutando il re di Troia, Priamo, e la sua gente. Durante una delle tante battaglie Diomede, guerriero Acheo, abilissimo con la lancia, riuscì a colpirlo con la sua asta all’altezza delle anche, al che subito Ettore cercò di vendicarlo. Dopo la sua morte, il figlio di Tideo cercò di rubargli l’armatura, infastidito da Paride che lo colpì al piede con una delle sue frecce.

Agatirso

Nella mitologia greca, Agatirso fu uno dei figli di Eracle.

Durante la sua decima fatica, Eracle perse la mandria oggetto dell’impresa, e nella ricerca di essa, appena arrivato nella regione boscosa di Ilea l’eroe incontrò uno strano essere. Tale mostro era per metà donna e per l’altra metà serpente e invitò Eracle nella grotta dove dimorava, lei aveva rubato la mandria e voleva anche restituire il maltolto a patto che lui diventasse suo amante per la notte. Il semidio non ebbe altra scelta che accettare malvolentieri al patto e dopo qualche bacio e un abbraccio divenne libero di andarsene.
Al che il mostro rimase incinta di tre gemelli.

Eracle disse al mostro che se uno dei tre pargoli in futuro avrebbe teso l’arco come faceva lui l’avrebbe dovuto eleggere re e quindi partì.

I figli si chiamavano Agatirso, Gelono e Scita. Ma da adulti solo il terzo riuscì nell’impresa e la madre cacciò gli altri due dal regno.

Secondo altri era Zeus il padre dei tre gemelli e quando ebbero l’età per diventare re del luogo, il divino fece cadere dal cielo quattro oggetti, prima Agatirso e poi Gelono accorsero per recuperarli ma divennero subito fuoco, solo quando arrivò il terzo gemello le fiamme si spensero chiarendo a tutti le idee su chi sarebbe diventato re.

Edited by demon quaid - 13/12/2013, 22:13
 
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