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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 17/6/2010, 09:43 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Alastore

Nella mitologia greca, Alastore era il nome di uno dei figli di Neleo.

Alastore, fratello di Nestore, sposò la figlia di Climeno, figlio a sua volta di Sceneo, e di Epicasta, Arpalice di Argo. Il padre prima di maritarla, benché fosse sua figlia, l’aveva sverginata ed era ancora geloso della donna perché innamorata di lei. In seguito decise di portarla via dal marito ma lei trovò il modo di vendicarsi.

Quando cadde il fratello di Aiace durante la guerra di Troia fu uno dei primi ad accorrere e portarlo in salvo, atto non insolito di Alastore che più di una volta prestò aiuto ai feriti in campo.

Al astore significa “vendicatore” ma nei miti non si parla mai di vendetta compiuta da lui.

Alcandre

Nella mitologia greca, Alcandre era il nome della moglie di Polibo, re di Tebe d’Egitto.

Alcandre, insieme al marito, ricevette come ospiti Menelao e sua moglie Elena, i quali, nel viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, secondo una versione del racconto si fermarono a lungo in Egitto.

Alcandro

Nella mitologia greca, Alcandro era il nome di diversi personaggi del mito.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Alcandro, eroe troiano compagno di Enea, ucciso da Turno
* Alcandro, guerriero licio compagno di Sarpedone, ucciso da Odisseo dutante la guerra di Troia
* Alcandro, indovino dell’Epiro
* Alcandro, eroe di Sparta

Alcandro indovino dell’Epiro

Alcandro, noto personaggio dell’Epiro con poteri divinatori, era molto fedele a Zeus. Un giorno una banda di predoni assalì la sua casa ed egli non fece altro che pregare il suo dio, che lo trasse in salvo trasformando la sua famiglia in uccelli.


Alcandro eroe di Sparta

Quando Licurgo propose delle leggi che a suo parere avrebbero danneggiato Sparta, Alcandro infuriato rincorse il promotore e gli ferì un occhio con il suo bastone. Licurgo tuttavia riuscì a domare tale avversario fino a renderlo uno dei suoi più grandi alleati.

Alcatoo (Esiete)

Nella mitologia greca, Alcatoo era un eroe troiano, figlio di Esiete, marito di Ippodamia, figlia di Anchise, e cognato di Enea. Partecipò nobilmente alla guerra di Troia e la sua figura è ampiamente descritta nell'Iliade di Omero.

Personalità di spicco nella guerra di Troia, Alcatoo era figlio di Esiete, il caro alunno di Zeus. Viene descritto da Omero come un uomo valoroso ed eroico, ed unico nella città di Troia per la sua avvenenza e il suo coraggio. Alcatoo aveva preso in moglie Ippodamia, figlia maggiore di Anchise, elogiata per la sua bellezza, l'operosità e il sentimento.

Insieme alla moglie, Alcatoo allevò in casa sua il piccolo Enea, figlio di Afrodite ed Anchise, che quest'ultimo gli affidò quando compì quattro anni. Il figlio di Esiete viene descritto nell'Iliade come un guerriero dagli "occhi lucenti" e "dalle belle membra".

Nella guerra di Troia

Durante l'attacco alle mura di difesa all'accampamento greco, nel decimo anno di guerra, Ettore, dopo aver scelto i più validi combattenti del suo esercito, li pone a capo di un gruppo d'attacco; schiera dunque Alcatoo nel terzo squadrone insieme al fratello Paride e ad Agenore. L'eroe è, materialmente, vittima di Poseidone: il dio, infatti, sceso in guerra per aiutare gli Achei nonostante il divieto di Zeus, assiste personalmente il re Idomeneo guidando la sua lancia contro il petto dell'avversario. La lama, trapassata facilmente la corazza di Alcatoo con un secco rimbombo metallico, perforò la carne e ne trafisse il cuore palpitante.

Terrorizzato dal feroce vanto di Idomeneo, Deifobo andò alla ricerca di Enea che trovò fermo nelle ultime schiere dell'esercito, adirato per la scarsa fiducia che Priamo riponeva in lui. Non appena venne a sapere dell'uccisione di Alcatoo, Enea, accecato dall'ira, avanzò gridando verso il suo uccisore il quale, spaventato dal vigore giovanile dell'eroe troiano, si circondò di Afareo, Deipiro, Antiloco, Ascalafo e Merione.

I due temibili guerrieri si affrontarono sul corpo di Alcatoo in un duello senza esito. Omero, tuttavia, non riferisce che sorte ebbe il cadavere, né se venne privato dell'armatura.

Alcatoo (Pelope)

Nella mitologia greca, Alcatoo era il nome di uno dei figli Pelope e di Ippodamia.

Alcatoo era un giovane e forte guerriero che uccise il leone citeronio, per ricompensa riuscì ad ottenere la mano di Evecme, figlia del re di Megara, Megareo. Alla morte del re Alcatoo riuscì a salire al trono del regno.

Appena diventato re con l’aiuto del divino Apollo si dedicò al restauro delle mura della città, distrutte dai continui conflitti avuti con i cretesi.

In onore a tale opera furono creati i giochi Alcathoia.

Alcatoo ebbe diversi figli fra cui Iscepoli, Callipoli, Ifinoe, Automedusa e Peribea.

Vi fu un altro eroe con il nome di Alcatoo che perì in una gara con il cocchio contro Enomao e la sua ombra continuò ad ostacolare gli altri partecipanti a quella folle corsa.

Alceo (mitologia)

Nella mitologia greca, Alceo era il figlio di Androgeo, e uno dei compagni di Eracle

Alceo ebbe da Radamanto in eredità la città di Paro, famosa per il suo marmo. Una volta divenuto re Eracle lo incontrò, proprio quando alcuni suoi compagni furono uccisi da un figlio di Minosse.

Il semidio infuriato per l’accaduto prima uccise tutti e 4 i figli di Minosse e poi minacciò tutta la città, soltanto l’offerta di due uomini come schiavi l’avrebbero placato. Quelle due persone furono Alceo e Steselo, suo fratello.

Alceo era anche un altro nome di Eracle, attribuitogli dai cittadini di Tebe pensando che Era l’avesse allattato e che fosse persino suo figlio.

Con questo stesso nome sono ricordati un figlio di Perseo, padre di Anfitrione e quindi nonno di Eracle e un figlio di quest'ultimo avuto dalla sposa Malide, e che diverrà il fondatore della dinastia lidia.

Alcesti (mitologia)

Alcesti è un personaggio della mitologia greca, figlia di Pelia, re di Iolco, e di Anassibia.

Suo padre Pelia la promise in sposa a chi sarebbe riuscito a mettere al giogo due bestie feroci.

Il re di Fere, Admeto, grazie all'aiuto di Apollo, riuscì nell'impresa e ottenne Alcesti in sposa. Il giovane, infatti, ricevette dal dio del sole un carro tirato da un leone e da un cinghiale. Apollo, una volta compiuta l'impresa, chiese ad Admeto di sacrificarsi per ricambiare l'aiuto ricevuto. Admeto chiede ai suoi genitori di sacrificarsi per lui ma loro rifiutano. Allora, Alcesti decide di sacrificarsi al posto del suo sposo.

Ancora in lutto Admeto ospita Eracle a casa sua e gli racconta la sua storia. Eracle, commosso sia dalla storia, sia dall'ospitalità che gli ha offerto il povero Admeto, decide di scendere negli Inferi, e riporta Alcesti sulla terra.

Alcidice

Nella mitologia greca, Alcidice era il nome della madre di Tiro.

Alcidice, donna giovane e bella, venne data in sposa al re dell'Elide, il superbo ed arrogante Salmoneo. La donna, incinta del marito, nel dare alla luce la bellissima Tirò morì durante il parto. La figlia venne affidata alla matrigna Sidero che la trattò con odio. Dalla discendenza di Alcidice deriva Esone, il padre di Giasone, famoso capo degli argonauti.

Alcimede

Nella mitologia greca, Alcimede era uno dei nomi della figlia di Filaco e di Climene

Alcimede secondo la leggenda fu la sposa di Esone e la madre di Giasone, colui che guidò gli argonauti alla conquista del vello d’oro.

Alcimede era conosciuta anche con i nomi di Alcimeda o Anfinome o Polimela.

Alcimedonte

Nella mitologia greca, Alcimedonte era il nome di un capo mirmidone, figlio di Laerce, ricordato da Omero nei libri XVI e XVII dell'Iliade. Descritto come un ottimo auriga, guidò personalmente il carro di Achille, trainato dagli immortali destrieri Balio e Xanto, fuori dal terribile scontro accessosi per la contesa del corpo di Patroclo.

Alcimedonte fu uno dei guerrieri mirmidoni che scortarono Achille a Troia, unendosi alla sua flotta composta da cinquanta navi.

Nel posthomerica, dopo l'Iliade, si racconta di come l'eroe venne trafitto mortalmente da Enea durante una delle tante battaglie sotto le mura di Troia.

Alcimedonte ebbe una figlia, chiamata Fialo che ebbe con Eracle una relazione amorosa.

Il padre fu talmente contrario a tale unione che fece esporre Fialo e la sua figlia, nata dall'eroe e famosa con il nome di Aicmagora, su una irta montagna. Eracle riuscì a rintracciarle ed a metterle in salvo.

Alcimene

Nella mitologia greca, Alcimene era il nome di uno dei figli di Giasone e di Medea.

Alcimene nato dopo le avventure di Giasone con gli Argonauti, il mitico gruppo di avventurieri impegnati a recuperare il vello d'oro, insieme al fratello Tessalo e al Re di Tebe Tersandro, fu ucciso dalla propria madre Medea, maga conosciuta da Giasone proprio durante i viaggi degli argonauti, solo per far dispetto al padre.

Alcimo

Nella mitologia greca, Alcimo era il nome di diverse figure ai tempi del mito.

Sotto il nome Alcimo ritroviamo:

* Alcimo, padre di Mentore, l'amico al quale Ulisse affidò il figlio Telemaco partendo per Troia.
* Alcimo, uno dei tanti compagni del formidabile Achille, che insieme a lui combatterono nella guerra di Troia.

Alcinoe

Nella mitologia greca, Alcinoe era il nome di una perfida donna greca, figlia di Polibo, re di Corinto.

Alcinoe trattava malissimo una schiava (era comune a quei tempi possederne diverse, soprattutto nelle famiglie ricche e nobili), di nome Nicandra, tanto che una volta si rifiutò di darle il giusto corrispettivo per un lavoro di filatura, ma Atena, dea della giustizia e protettrice della categoria dei filatori, la punì.

Alcinoe allora volle vendicarsi della schiava e riuscì a farla innamorare di un giovane, chiamato Xanto o Zanto, che non corrispose l’amore offertogli e Nicandra cercò la morte gettandosi da una rupe.

Abbandonò il marito Anfiloco e i suoi figli per un altro amore ma una volta finito si gettò in mare.

Alcinoe è anche il nome di una delle ninfe che allevarono Zeus quando era in fasce.



 
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